CER, a che punto siamo?

Oggi, 10 maggio 2023, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto ha annunciato che il decreto con gli incentivi alle Comunità Energetiche sarà di ritorno da Bruxelles “spero a ore, ma diciamo a giorni” probabilmente con premi rivisti al ribasso perché la stesura sottoposta alla Commissione “è troppo buona, con un ammortamento che si aggira su 3 anni – 3 anni e mezzo”. Al di là dello sconforto per l’ulteriore diminuzione degli incentivi, restano numerosi passi da compiere e numerosi punti critici riassumibili come di seguito.

Passi mancanti:

a) Approvazione ed entrata vigore del decreto attuativo del MASE

b) Entrata in vigore del TIAD (TestoIntegrato Autoconsumo Diffuso)

c) Aggiornamento regole operative del GSE

d) Pubblicazione delle aree sottese alle singole cabine su di un portale centralizzato del GSE.

Punti critici:

a) Tempi lunghi per il recepimento delle normative

b) Complessità dell’iter amministrativo/burocratico per il set-up delle CER

c) difficoltà nel valutare la convenienza dell’investimento

d) Contributo a fondo perduto del PNNR indirizzato ad un target limitato.

Per una visione approfondita dei punti citati in questa sintesi è possibile consultare un pregevole Report di questo mese di maggio, a cura di AGICI-Accenture, intitolato “Modelli per promuovere le comunità energetiche: un’opportunità per le utilities”. Nel documento consultabile e scaricabile qui vi è un’approfondito studio del contesto europeo, di quello italiano, del ruolo delle utility e di quello dei player istituzionali e di settore. E’ palese che vi sia uno sguardo “di parte” visto che i committenti dello studio si occupano di Finanza d’Impresa (AGICI) e di Consulenza Strategica (Accenture) ma la qualità ed esaustività dello studio ne fanno un’ottimo strumento di approfondimento del complesso tema delle CER.