IL CAMBIAMENTO NECESSARIO E L’OSTACOLO DEL NEGAZIONISMO CLIMATICO. UNA SERATA PER PARLARNE. 

La Rete per il Clima del Verbano ha organizzato il 13 ottobre 2023, ad Angera, una serata dal titolo: “La scienza climatica e gli argomenti del negazionismo di vecchio e nuovo tipo”.

(di Alessandro Perego, Laboratorio Comunicazione del Tavolo per il Clima di Luino)

Mentre si avvia a conclusione l’estate più calda a livello mondiale da quando esistono le rilevazioni[1], nel mondo occidentale cresce la consapevolezza intorno al problema climatico e si intensificano gli appelli ad agire. Dal basso, i cittadini provano a farsi sentire con mobilitazioni e proteste; dall’alto, le istituzioni sovranazionali lanciano allarmi che hanno il sapore amaro dell’ultimatum. In mezzo, destinatari di queste istanze, gli stati nazionali, che portano l’onore e l’onere di una responsabilità enorme: garantire la speranza di un futuro alle generazioni attuali e future. Purtroppo si muovono con lentezza novecentesca, in un momento storico che per essere superato richiede interventi radicali e fulminei.  

Tra gli ostacoli che rallentano l’azione politica ci sono naturalmente la burocrazia (a proposito, siamo ancora in attesa dei decreti attuativi del MASE per la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili e dei regolamenti della Regione Lombardia per l’utilizzo del legname spiaggiato), ragioni di opportunità politica (più prosaicamente, ricerca demagogica del consenso per governare) e necessità di accontentare gli appetiti di gruppi di potere ancora legati al fossile, che non hanno interesse ad una transizione ecologica nel breve termine.  

A sostenere e a dare forza a questi impedimenti cresce e si diffonde il negazionismo climatico, brandito da gruppi di potere politico, economico e mediatico ostili al cambiamento come un’arma ideologica, utile ad influenzare l’opinione pubblica. 

Prendiamo, ad esempio, il caso dell’Italia. Il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin ha di recente dichiarato che, sebbene il riscaldamento globale sia un fatto acclarato, nel mondo scientifico è in corso un dibattito sulle cause: “il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell’impatto dell’uomo. Ed è un dibattito che lasciamo agli scienziati. Non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento terrestre.”[2] Naturalmente questa affermazione, dal punto di vista scientifico, è infondata: il consenso intorno all’origine antropica del cambiamento climatico è superiore al 99% tra i climatologi, come dimostrano diversi studi recenti[3]. Alle affermazioni di Pichetto Fratin si aggiungono quelle recenti del ministro delle infrastrutture Salvini, secondo cui “Il ghiaccio non arretra perché Capezzone sgasa con la sua Golf turbo”[4], e il bombardamento mediatico condotto dalla cosiddetta stampa di destra, Libero e Il Giornale in testa, messo in atto a suon di insulti delegittimanti (i famosi “gretini”) e attraverso la ricerca spasmodica di scienziati dissidenti a cui dare spazio, naturalmente venduti ai lettori come voci autorevoli e libere, osteggiate dalla “dittatura” politicamente compromessa della “scienza ufficiale”. Ultimo in ordine cronologico, gli interventi su Libero del fisico Franco Prodi, il cui articolo che metteva in discussione l’origine antropica del cambiamento climatico è stato ritirato poco dopo la pubblicazione per mancanza di dati obiettivi[5].

Il fenomeno del negazionismo climatico è interessante e merita di essere studiato. Lo è in se stesso, perché le domande che pone meritano una risposta scientifica completa e aggiornata; lo è da un punto di vista storico-genetico (come è nato e come è cambiato nel tempo?), psicologico (perché alcune persone tendono a credere alle teorie negazioniste e altre no?) sociale e politico (di quali interessi fa il gioco?). 

Per trattare in modo ampio e approfondito il tema del negazionismo climatico, la sua consistenza logica e la sua evoluzione nel tempo, la Rete per il Clima del Verbano organizza il 13 ottobre alle ore 21.00 ad Angera, presso la Sala Consiliare in Piazza Garibaldi 14, una serata dal titolo: “la scienza climatica e gli argomenti del negazionismo di vecchio e nuovo tipo”. Fulvio Fagiani, laureato in fisica, fondatore di Agenda21Laghi e della Rete per il Clima del Verbano, grande esperto di tematiche ambientali e climatiche, affronterà la questione nel dettaglio, analizzando uno per uno gli argomenti sostenuti dal più recente -in ordine cronologico- negazionismo climatico.

E’ vero che la transizione ecologica costa troppo? E’ vero che l’elettrificazione fa il gioco della Cina e danneggia l’economia Europea? O ancora, è vero che agire in Italia contro il cambiamento climatico è inutile, perché il nostro apporto emissivo a livello mondiale è insignificante?

Per una risposta approfondita e documentata a queste domande o per confrontarvi con gli esperti sul tema vi aspettiamo il 13 ottobre alle ore 21.00 ad Angera. Vi anticipiamo che la serata sarà la prima di una serie di incontri dedicati al cambiamento climatico organizzati dalla Rete per il Clima del Verbano, che si terranno tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024. Praticamente un corso di studio, di altissima attualità e valore formativo, e per di più gratuito. Cosa volere di più?

Qui il link per vedere la registrazione sul canale Youtube ‘Rete per il clima del Verbano’ (segnaliamo che nei primi minuti vi è un problema di audio poi superato).


[1] https://www.ilsole24ore.com/art/copernicus-estate-2023-piu-calda-sempre-AFpH2Fl

[2] https://tg24.sky.it/ambiente/2023/07/27/gilberto-pichetto-fratin-intervista

[3] Ad esempio: https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/ac2966/pdf

[4] https://tg.la7.it/politica/salvini-show-lironia-del-ministro-sul-cambiamento-climatico-destate-fa-caldo-dinverno-fa-freddo-31-07-2023-190247

[5] https://link.springer.com/article/10.1140/epjp/s13360-023-04386-3