Legambiente: «Finalmente si apre alla condivisione di energia da rinnovabili»
Un’iniziativa nata da una proposta del Cigno verde e portata avanti dal senatore M5S Girotto
[14 Febbraio 2020]
Nonostante il governo sia appeso a un filo, bersagliato dalle incursioni renziane sulla prescrizione, Legambiente saluta con entusiasmo il voto nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera sull’emendamento al decreto Milleproroghe che consente, attraverso la creazione di comunità energetiche, la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili.
Il testo votato nasce da una proposta presentata da Legambiente e Italia Solare lo scorso novembre a Rimini durante la Fiera Ecomondo, con l’obiettivo di anticipare la direttiva europea 2018/2001 che promuove la creazione di comunità energetiche e di sistemi di autoconsumo da fonti rinnovabili. L’obiettivo della proposta era di valorizzare in particolare lo scambio di energia da fonti rinnovabili per utenze poste all’interno della stessa rete di distribuzione, in modo da valorizzare progetti locali, e di creare vantaggi per l’energia autoconsumata istantaneamente, in modo da spingere configurazioni capaci di soddisfare al meglio i fabbisogni e di integrare sistemi di accumulo e di mobilità elettrica, sistemi efficienti, riducendo così lo scambio con la rete e contribuendo alla stabilità del sistema.
Secondo il vicepresidente del Cigno Verde, Edoardo Zanchini, «finalmente sarà possibile produrre e scambiare l’energia pulita nei condomini e tra imprese, tra edifici pubblici e attività commerciali. In questo modo si apre la strada per progetti locali di impianti solari in autoproduzione ma anche per scambiare localmente l’energia in eccesso, con riduzione di sprechi e vantaggi tanto ambientali quanto economici per imprese, famiglie e comunità. Merito per l’iniziativa va dato anche al senatore Girotto, presidente della Commissione Industria del Senato, del Movimento 5 stelle, che ha portato avanti la nostra proposta coinvolgendo il ministero dello Sviluppo economico. E teniamo a mettere in evidenza l’ampio consenso parlamentare che si è creato intorno a questa idea, che ha visto l’adesione del Pd e un identico emendamento è stato presentato dalla Lega e da Italia Viva. A dimostrazione che sulle innovazioni ambientali oggi si può costruire un ampio consenso con l’obiettivo di promuovere interventi virtuosi».
L’emendamento consente lo scambio di energia, per impianti fino a 200kw di potenza, ma è solo l’inizio di un processo che riguarderà ampiamente queste innovazioni. Legambiente chiede ora che «si apra subito la discussione in parlamento sul recepimento della Direttiva europea 2018/2001, in modo da rendere possibile innovazioni in forme anche più ampie, che potranno consentire di rilanciare progetti da fonti rinnovabili in tutta Italia che coinvolgano le comunità per trarre vantaggi da impianti eolici, solari, idroelettrici, da biomasse delle scale più adatte a valorizzare le risorse locali e a creare consenso tra i cittadini nella transizione energetica».
«Si apre una nuova fase delle rinnovabili anche in Italia dove le comunità energetiche erano fino a ora vietate – aggiunge G.B. Zorzoli, presidente del Coordinamento FREE – Questo emendamento consentirà l’organizzazione dei cittadini in comunità energetiche che potranno produrre autonomamente energie rinnovabili e scambiarle con altri soggetti, quali imprese, attività commerciali e condomini. E non bisogna sottovalutare l’effetto benefico che possono avere queste politiche sull’effetto Nimby (Not in my backyard – Non nel mio giardino). In questo modo si avvicinano i cittadini alle rinnovabili facendogli toccare con mano la convenienza di queste fonti sia sotto al profilo economico, sia dal punto di vista ambientale, ma è necessario rafforzare queste politiche con un rapido ed efficace recepimento delle nuove direttive europee sulle rinnovabili».